ANNO 14 n° 119
Su Viterbopost.it Contestato il vescovo non c'è più religione
20/12/2015 - 00:16

VITERBO - Misericordia un corno. Giubileo pure. Alla faccia di tutte le migliori intenzioni, neanche in chiesa si può più stare tranquilli, signora mia. Chiedere lumi a Fumangalli Lino, eccellenza sua e vescovo nostro. Aveva appena finito la sua omelia quando è successo il patatrac: un manipolo di (in?)fedeli che lo contesta. A capeggiarli è Mauro Galeotti, giornalista, con lui altre cinque o sei persone. Ma idealmente buona parte della basilica di Santa Rosa dedica un applauso tutto da interpretare: condivisione della contestazione, solidarietà al vescovo oppure solidarietà alle clarisse? Già, le clarisse. Ché poi nasce tutto da loro, intorno a loro, per loro.

Questa doveva essere la messa di commiato in onore della tre anziane suore, ''che nei prossimi giorni lasceranno il monastero'' (Fumagalli, durante la predica). E anche al benvenuto alle suore alcantarine, che ''cureranno il monastero continuando la tradizione e i sacrifici di 700 anni di storia'' (idem, ibidem). E invece arriva questo intermezzo non bello – la chiesa, la sacralità del luogo, il rispetto della massima autorità religiosa del territorio, l'educazione – ma certamente clamoroso.

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